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Un architettrice a Poggio Mirteto

Descrizione
Nel 2019 Melania Mazzucco pubblica “L’architettrice”, il romanzo che racconta e celebra la vita e l’opera di Plautilla Bricci, una artista romana poco più giovane di Bernini e Borromini, la cui interessantissima vicenda non è mai stata nota al grande pubblico, nonostante alcune sue opere importantissime siano tuttora visibili al centro di Roma.
Anche nelle chiese in cui il suo contributo è stato fondamentale, il suo nome è stato nascosto o dimenticato. Emblematici i casi della cappella da lei ideata e realizzata a San Luigi dei Francesi, a pochi metri da quella celeberrima di Caravaggio, e della pala d’altare della Chiesa degli Artisti a piazza del Popolo, di cui il restauro del 2016 ha portato alla luce la firma autografa della stessa Plautilla.
Questa poliedrica artista, che si è provata nell’architettura, nella pittura e negli arazzi, ha lasciato, un’opera nella chiesa di san Giovanni Battista a Poggio Mirteto, a cui Melania Mazzucco dedica nel romanzo questo breve accenno nell’ultimo capitolo: “La celebrità svanisce come il fumo, i nomi si dimenticano, e diventano puri suoni. E però persistono, su carta sbiadite e corrose che prima o poi qualcuno leggerà. Magari per caso, mentre insegue la verità di un’altra storia, di un’altra artista, di un’altra figlia. E quel nome femminile ormai raro e desueto, ma intimamente romano, riferito all’architettura, si conficcherà nella sua mente, indelebile. Vorrà scrivere d’altro, e lo farà, ma non riuscirà a dimenticarla, e comincerà a cercarla, suonando un mattino di primavera il citofono del portone che immette a Villa Medici, […] nei depositi di musei dove dormono le sue opere di pittura che non sono ritenute più abbastanza belle o non lo sono mai state o lo sono state senza che nessuno lo abbia capito, nelle chiese di un borgo arroccato in cima a un colle della Sabina”.
A poggio Mirteto, si trova infatti lo stendardo processionale da realizzato da Plautilla Bricci in occasione dell’Anno Santo del 1675, che mostra da un lato la Natività di San Giovanni Battista e sul verso la sua decapitazione. Dal momento che gli stendardi accompagnavano spesso l’ultimo cammino dei condannati a morte, diretti al patibolo, la scelta di mostrare sui due lati dell’immagine la nascita e la morte del Santo sembra particolarmente appropriata.
Coordinate GPS
Immagine(i)
Nel presbiterio della Chiesa di San Giovanni Battista, la pala dell'altare realizzata da Plautilla Bricci è decorata da entrambe le parti, nascendo come stendardo processionale che accompagnava i condannati al patibolo
La prima facciata della tela dipinta da Plautilla Bricci evoca l’inizio della vita, attraverso la raffigurazione della nascita di Giovanni Battista
Grazie a un pesante meccanismo la pala può ruotare, mostrando l’altra faccia del dipinto: la decapitazione del Santo, stessa sorte che attendeva i condannati a morte
La Cattedrale di Maria Assunta, la cui costruzione ebbe inizio nel 1641, conserva alcuni stucchi attribuiti alla “architettrice” Plautilla.
La Torre dell’Orologio risale ntorno alla metà del 200 e in origine costituiva l’elemento centrale delle fortificazioni di Porta Romana. Fu ristrutturata  nel 1487, diventando torre campanaria della SS. Trinità
Didascalia del video
Crediti per il video: Domenico Nucera. Crediti musica: https://www.bensound.com/royalty-free-music