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La Riserva e il Casale della Marcigliana

Descrizione
In una situazione atipica nelle grandi città, ma frequente nel tessuto urbano di Roma, proprio sul confine amministrativo del Comune, è stata individuata la Riserva Naturale, che comprende un’ampia area verde delimitata dal Tevere, la Bufalotta e, verso nord, il Rio Casale, che segna anche il limite del Comune.
La Riserva delimita un territorio che sembra essere rimasto identico attraverso la storia, sempre adibito a una modesta occupazione antropica, all’agricoltura e al pascolo. Scavi recenti hanno confermato la presenza umana fin dal Paleolitico, lo sviluppo del centro latino di Crustumerium, da cui si controllava il traffico sulle importanti direttrici Salaria e Nomentana.
In seguito alla caduta dell’Impero Romano, l’area entra nelle proprietà della Chiesa e nel Medioevo vengono costruiti i primi edifici, molti dei quali, trasformati, riadattati o in forma di rudere sono ancora parte del paesaggio della Riserva.
Attraverso il cancello si intravede il Casale della Marcigliana, che risale probabilmente agli anni Trenta. Un grande complesso dalla storia non perfettamente ricostruita che sembra abbia ospitato un collegio e poi un orfanatrofio femminile, voluto dal senatore Carlo Scotti, a cui si devono diverse iniziative di pubblica assistenza fra cui l’istituto materno Regina Elena di Roma.
L’edificio, ormai inagibile e pericolante, si trova in via santa Bartolomea Capitanio, santa che sempre si dedicò ad assistere bambine e ragazze bisognose.
All’interno e all’esterno dell’ex orfanatrofio sono stati girate alcune scene di “I nuovi mostri” con Alberto Sordi e della “Banda del Gobbo”. In questo film l’edificio appare sotto la falsa veste di manicomio: in una inquadratura appare il cancello di ingresso sovrastato dall’insegna “Santa Maria della Pietà”, che è il nome del ben noto manicomio di Roma, sito in tutt’altra zona di Roma. Dagli anni Settanta probabilmente il complesso è diventato un istituto geriatrico fino al suo abbandono.
Ma forse l’errata identificazione con il manicomio di Roma ha contribuito ad alimentare un’aura di leggenda e mistero, per cui il “Santa Maria della Pietà della Marcigliana”, oggi chiuso al pubblico e pericolante, è diventato un luogo avvolto nella leggenda, che si dice abitato da fantasmi, frequentato da satanisti e in cui varie scritte sui muri, tracciate con scrittura infantile (“Mamma dove sei?” “Qui fa freddo”), si alternano a opere di street art, creando un paesaggio post-urbano realmente da film del terrore.
Coordinate GPS
Immagine(i)
La Riserva della Marcigliana conserva un paesaggio tradizionale agricolo, seppure appena al di lĂ  del Raccordo Anulare.
Il Comune di Roma è ricco di spazi verdi: una rete di aree protette inserite nel tessuto urbano
All’interno della Riserva non sono rare le testimonianze di epoche passate
Intorno al Casale della Marcigliana, oggi pericolante e inaccessibile, continuano a fiorire molto leggende