Testo
La fortezza si trova sull'Isola Polvese che, insieme all'Isola Maggiore e all'Isola Minore, sono le tre isole del Lago Trasimeno.
Delle tre isole, Polvese è la più grande e oggi è caratterizzata dai suoi oliveti densamente piantati.
Era già popolata nell'anno 1000, poiché le rive del lago non erano del tutto sicure.
Nel censimento del 1282 l'insediamento fu classificato come "Villa", e così rimarrà fino al 1438, quando fu elencato come "Castrum".
Alla fine del XIV secolo per i danni subiti dalle varie lotte per la supremazia territoriale, come la distruzione di barche e attrezzature da pesca, Polvese fu quasi totalmente abbandonato.
Solo nel XV secolo gli ottanta abitanti dell'isola decisero di erigere la fortezza per difendere loro e il piccolo gruppo di monaci olivetani che vi abitavano.
Nel 1437 a causa del freddo estremo e delle forti nevicate, le acque del lago Trasimeno gelarono.
Nel XVII secolo il castello divenne la sede del Governatore del lago, ma ancora prima, quando i monaci se ne andarono a causa della malaria e del clima umido del monastero di Sant'Antonio, la fortezza cominciò a decadere.
Dopo vari passaggi di proprietà attraverso diverse famiglie importanti nel XIX secolo, l'ordine dei Camaldolesi vendette il castello al conte Vincenzo Pianciani di Spoleto, che creò una riserva di caccia con fagiani e lepri.
Per oltre mezzo secolo la famiglia Pianciani organizzò cacce con la nobiltà umbra e romana.
Nel 1939 il nuovo proprietario, Biagio Biagiotti, costruì nuovi edifici e strade, piantando molti alberi.
Dal 1973 appartiene all'Amministrazione Provinciale di Perugia, e nel 1974 è stata dichiarata oasi di protezione della fauna selvatica.
Delle tre isole, Polvese è la più grande e oggi è caratterizzata dai suoi oliveti densamente piantati.
Era già popolata nell'anno 1000, poiché le rive del lago non erano del tutto sicure.
Nel censimento del 1282 l'insediamento fu classificato come "Villa", e così rimarrà fino al 1438, quando fu elencato come "Castrum".
Alla fine del XIV secolo per i danni subiti dalle varie lotte per la supremazia territoriale, come la distruzione di barche e attrezzature da pesca, Polvese fu quasi totalmente abbandonato.
Solo nel XV secolo gli ottanta abitanti dell'isola decisero di erigere la fortezza per difendere loro e il piccolo gruppo di monaci olivetani che vi abitavano.
Nel 1437 a causa del freddo estremo e delle forti nevicate, le acque del lago Trasimeno gelarono.
Nel XVII secolo il castello divenne la sede del Governatore del lago, ma ancora prima, quando i monaci se ne andarono a causa della malaria e del clima umido del monastero di Sant'Antonio, la fortezza cominciò a decadere.
Dopo vari passaggi di proprietà attraverso diverse famiglie importanti nel XIX secolo, l'ordine dei Camaldolesi vendette il castello al conte Vincenzo Pianciani di Spoleto, che creò una riserva di caccia con fagiani e lepri.
Per oltre mezzo secolo la famiglia Pianciani organizzò cacce con la nobiltà umbra e romana.
Nel 1939 il nuovo proprietario, Biagio Biagiotti, costruì nuovi edifici e strade, piantando molti alberi.
Dal 1973 appartiene all'Amministrazione Provinciale di Perugia, e nel 1974 è stata dichiarata oasi di protezione della fauna selvatica.
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